Presentazione del Salvatore Ferragamo parfums “Tuscan Soul” nelle Cave di Carrara autentico Made in Tuscany

Le pareti delle Cave Michelangelo a Carrara, dove Michelangelo trovò il marmo con cui scolpire la Pietà, trasformate in un gigantesco schermo sul quale proiettare frammenti di storia e di cultura della Toscana, culla della maison Salvatore Ferragamo.
Un evento scenografico di grande impatto, quello andato in scena nei giorni scorsi, attraverso il quale la casa di moda da 619,4 milioni di euro di ricavi (+10,4%) nel primo semestre del 2013 che ieri ha inaugurato la sua rinnovata boutique di via Montenapoleone a Milano in vista della sfilata di domani, ha scelto di presentare alla stampa internazionale il nuovo progetto Tuscan soul Quintessential collection.
Un lancio che sancisce ufficialmente il debutto della griffe nel segmento delle fragranze di alta gamma. Che verrà affrontato a testa alta. Le quattro creazioni olfattive con cui ha preso forma il progetto sono infatti piccoli gioielli di alta profumeria, espressione della storia delle eccellenze toscane, catturate da Ferragamo in eleganti flaconi di vetro sormontati da un tappo di frassino.
Bianco di Carrara, Vendemmia, Viola essenziale e Convivio sono i nomi scelti per raccontare questa storia. «Una storia che ha come protagonista l’eccellenza della Toscana e dell’italianità», ha raccontato a MFF Massimiliano Giornetti, anima creativa della maison, «spesso si parla di lusso nel mondo della moda. Per me il lusso è sinonimo di ricerca del dettaglio e di perfezione. E, in questo progetto, tutto è stato perfettamente studiato, dalla scelta di ingredienti selettivi alla confezione in carta effetto pelle sino alla distribuzione e alla comunicazione».
Dietro questo lancio c’è dunque una lunga ricerca, condotta dalla divisione Ferragamo parfums, che da circa dieci anni gestisce internamente lo sviluppo delle fragranze della maison. «Da qualche tempo stiamo attaccando segmenti diversi di mercato», ha spiegato a MFF Luciano Bertinelli, ceo di Ferragamo parfums, «con Signorina, un prodotto di successo trasversale su tutti i mercati, ci siamo rivolti a un target giovane, con Acqua essenziale invece abbiamo risposto esclusivamente alle esigenze del pubblico maschile. Quando però un’azienda inizia a stabilizzarsi sul mercato e ha a sua disposizione un network distributivo autonomo è naturale che si inizi a fare ragionamenti più ampi», ha proseguito, «tutte le principali griffe internazionali hanno collezioni haute de gamme ed era essenziale per Ferragamo presidiare un segmento chiave a livello di immagine, che rispecchiasse anche la filosofia stilistica del marchio.
E come farlo se non rivolgendoci alla toscanità, radicata nel dna della maison? Con Tuscan soul non vogliamo raccontare un mondo di note ma un vero e proprio Tuscan journey». Le prime quattro fragranze saranno a disposizione da novembre in una cinquantina di selezionate boutique Ferragamo nel mondo tra Europa, Asia (tranne la Cina) e Medio Oriente. In Cina e Stati Uniti l’arrivo è previsto per la primavera 2014. «Ogni anno poi saranno calendarizzati altri uno/due lanci sempre legati al tema della toscanità», ha concluso Bertinelli, «a livello distributivo il secondo step sarà l’approdo in department store di altissimo livello».
Il primo quarto di luna ammanta di luce siderale le geometrie delle Cave Michelangelo di Carrara, montagne di marmo bianco a 850 metri sul livello del mare, chiamate così perché il celebre scultore salì fin lì a scegliere il marmo “statuario”, il più pregiato, che oggi si vende a 3mila euro a tonnellata, per il David e la Pietà. Da allora, le visite dei non addetti ai lavori sono rarissime, poiché la cava è proprietà privata.
Ma è proprio questa la location che giovedì sera il gruppo Salvatore Ferragamo ha scelto per il lancio mondiale della sua nuova collezione di profumi, “Tuscan Soul”, quattro essenze nelle quali i nasi che le hanno create hanno voluto catturare l’anima della Toscana: Vendemmia, Convivio, Viola Essenziale e Bianco di Carrara, appunto.
L’atmosfera delle cave ispira riflessioni su valori, come il made in Italy, che qui si è fatto, con l’arte rinascimentale, e che si continua a fare con l’attività estrattiva: «È un bene che va condiviso, ma siamo noi italiani per primi a doverci credere di più — conclude Norsa, mentre un soprano si prepara a intonare “O mio babbino caro” –. Noi proviamo a dare il nostro contributo».
Serate come queste, certo, sarebbero d’ispirazione per tutti.

Fonte: thefakefactory, MFF, Beghelli Chiara

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