Made in Tuscany: quasi raddoppiato export da inizio crisi

E’ quasi raddoppiato, dall’inizio della crisi, il valore di esportazioni di Made in Tuscany nel mondo.
Il dato, se pur riferito solo al primo semestre dell’anno in corso, è straordinario: + 48% rispetto allo stesso periodo del 2007 per un valore di circa 364 milioni di euro in più. L’anno appena concluso ha evidenziato inoltre il sorpasso delle esportazioni sulle importazioni. La Toscana che produce cibo esporta di più di quanto ne importa. Non è sempre stato così. E’ quanto emerge da un’analisi di Coldiretti Toscana sulla base dei dati Istat. Il Made in Tuscany agroalimentare non solo continua a crescere in maniera esponenziale con il 2014 che aveva segnato lo storico risultato di 2miliardi di euro di esportazioni, ma ha addirittura superato il valore delle importazioni.

Il dato non sorprende troppo Tulio Marcelli, Presidente Coldiretti Toscana: “è un dato importante – spiega – che testimonia il grandissimo appeal del Made in Tuscany nel mondo ma che ci offre anche una ragione in più per comprendere il fenomeno delle contraffazioni e delle sofisticazioni. Potersi fregiare della territorialità e del poter inserire in etichetta che è stato prodotto o confezionato in Toscana sui mercati stranieri, spesso poco attenti, è un valore aggiunto sugli scaffali di serietà e qualità per il consumatore che spesso ci cade. Ecco perchè invochiamo etichette di origine chiare e trasparenti per tutti i prodotti”. Nel 2007 le importazioni di olio, vino, ortaggi ed altri prodotti del paniere superavano il valore delle esportazioni, sette anni dopo, con in mezzo una crisi durissima, la tendenza si è invertita. Le esportazioni sono cresciute del 25% arrivando a circa 2,5 miliardi di euro (1,5 milioni di euro nel 2007), le importazioni solo dell’8% fermandosi a 2,2 milioni di euro (1,9 milioni di euro nel 2007). Secondo Coldiretti un nuovo impulso alle esportazioni, i cui effetti saranno certificati nei prossimi mesi, arriverà dall’Expo di Milano.
“Insieme al turismo, l’agroalimentare – prosegue Marcelli – è probabilmente il settore che più di altri sta beneficiando dell’effetto traino dell’Esposizione Universale anche grazie ad un’azione ed esposizione prolungata a cui abbiamo contribuito durante i sei mesi di programmazione”.
Nel primo semestre il valore complessivo delle esportazioni è stato di 1,170 milioni di euro, 155 milioni di euro in più.
L’Europa rappresenta il mercato principale: circa due terzi, il 58%, di vino, pasta, frutta ed ortaggi finiscono sulle tavole del vecchio continente con un incremento del 6,5% ma il Made in Italy a tavola fa registrare un vero e proprio boom soprattutto negli Stati Uniti (+35%) e Cina (+57%).
A crescere sono tutti i principali comparti dell’agroalimentare trainati dal vino (+25%) e 417 milioni di euro di esportazioni, olio (+15%) con 319 milioni di euro e pasta (+10%) con 45 milioni di euro circa che rappresenta una voce importante sulle tavole straniere.

Fonte: AGI

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