“ll Capo” le cave di marmo nel documentario di Yuri Ancarani

Monte Bettogli, Carrara: nelle cave di marmo uomini e macchine scavano la montagna. Il Capo controlla, coordina e conduce cavatori e mezzi pesanti utilizzando un linguaggio fatto di soli gesti e di segni. Dirigendo la sua orchestra pericolosa e sublime, affacciata sugli strapiombi e i picchi delle Apuane, il Capo agisce in un rumore assoluto, che si fa paradossale silenzio.

“In molti documentari esistenti sulle cave di marmo, dice il regista Yuri Ancarani, i cavatori vengono mostrati come archetipi neorealisti, uomini duri fatti di sudore e imprecazioni. Io invece ammiro la loro intelligenza pratica, è una forma di eleganza che ha molto da insegnarci, e che il mio Capo cavatore possiede: è un uomo che ha stile, nei gesti, nei modi. In un ambiente così duro e pericoloso, ho voluto mostrare un aspetto di delicatezza.”

L’idea del documentario nasce dall’osservazione del lavoro dei cavatori e al loro straordinario modo di comunicare, un linguaggio non convenzionale fatto di gesti e di segni, un codice cui il capocava ricorre per superare l’assordante rumore di fondo. Il lavoro è realizzato nell’insolita e affascinantecornice delle alpi Apuane, tra il bianco accecante delle cave e gli impervi crepacci, un polveroso paesaggio lunare quasi impraticabili. Luoghi inaccessibili, tali da rendere ancora più eroica la continua sfda con la montagna. Al progetto hanno partecipato Ugo Carlevaro, direttore della fotografa, Mirco Mencacci, responsabile del design sonoro che per l’occasione ha utilizzato per la registrazione il sistema da lui ideato spherical sound, ed il fotografo di architettura Pietro Savorelli.

 

 

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